Nuovo prezzo canone RAI: pazzesco, ecco gli aumenti in vista

Mai apprezzato ma mai davvero considerato “evitabile” il prezzo del Canone Rai come la sua stessa esistenza è stata nuovamente rimessa in discussione dalle parti di governo che hanno da tempo compreso la “poca popolarità” di questa tassa spesso neppure considerata un obbligo di pagamento (cosa che effettivamente è), e che ha portato a nuovi aumenti di prezzo.

In realtà si tratta di un “ritorno al passato” che coinvolge proprio il Canone Rai, caldeggiato da vari politici come eccessivo, seguendo il sentimento popolare che si auspica una sua totale eliminazione in tempi brevi, cosa che però almeno bei prossimi anni sarà decisamente difficile se non impossibile dato il grande “peso” che ha questa tassa. A quanto ammontano gli aumenti?

Quanto pagheremo

In realtà nessun aumento ma un ritorno al costo di 90 euro annuo, radicalizzato in 10 rate da 9 euro l’una, esattamente come è avvenuto da quasi dieci anni a questa parte: è stato il governo Renzi nel 2016, attraverso un disegno di legge piuttosto impopolare presso la cittadinanza, a legare la tassa televisiva ad un pagamento percepito come obbligatorio.

Ha sostanzialmente unito il Canone Rai alla bolletta della corrente elettrica, decisione che come detto, non ha contribuito a rendere molto gradito l’esecutivo del tempo ma ha avuto i suoi effetti sulle entrate nelle casse dello stato in modo importante con un aumento decisivo. Per questo motivo questo metodo non è stato cambiato fino al 2024.

Cosa è successo

Il Governo Meloni ha deciso quindi di portare un taglio anche per ragioni di successo politico e questo è evidenziato dai 20 euro di “sconto” su tutte le forme di Canone Rai, che è stato quindi portato a 70 euro, ma in modo comunque momentaneo: dal 2025 infatti sarà calcolata nuovamente l’imposta sulla base di 90 euro come in precedenza.

  • Questo è stato deciso da Forza Italia e da buona parte della maggioranza che si è opposta alla modifica operata da Matteo Salvini, capo della Lega
  • Il tutto è stato portato ad una sorta di piccola crisi rientrata, ma che ha portato le forze della stessa coalizione ad interrogarsi in merito

Anche il capo di Mediaset, Pier Silvio Berlusconi, si è espresso negativamente in merito all’eliminazione del Canone Rai oppure ad alla sua riduzione tipo risultando essere sia una tassa indispensabile per finanziare il servizio pubblico ma anche un modo che ha lo stesso stato di auto finanziarsi in modo continuo anche se oggi solo 1/3 della cittadinanza paga il Canone Rai.

Resteranno in vigore tutte le potenziali situazioni nella quale il Canone Rai può essere di fatto non pagato in modo lecito, ad esempio facendo delle opposite domande che possono essere prese in considerazione se non si possiede un apparecchio televisivo, oppure se si fa parte di categorie distinte come i rivenditori di apparecchi.

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